PAI Piano Annuale per l’Inclusione

PAI Piano Annuale per l’Inclusione

Il concetto di “inclusione” che oggi permea il modello educativo della scuola italiana non indica semplicemente integrazione culturale di alunni non italofoni. L’accoglienza degli studenti con questo tipo di svantaggio rappresenta solo uno degli aspetti del più ampio significato che va attribuito al termine.

Per la più recente normativa, una scuola “inclusiva” è una scuola in grado di garantire il diritto all’apprendimento a tutti gli alunni, anche a quelli in difficoltà. A tutti gli allievi, infatti, la legge riconosce il diritto all’individualizzazione e alla personalizzazione dell’apprendimento nella prospettiva di una presa in carico globale e – dunque – “inclusiva” di tutti gli alunni.

La D.M. del 27.12.2012 e la C.M. n. 8 del 06.03.2013 hanno introdotto il concetto di “Bisogni Educativi Speciali” vale a dire i bisogni di quegli alunni che necessitano di “speciale attenzione”. Sono tre le aree comprese nei BES:

- area della disabilità (Lg 517/77, Lg 104/92);

- area dei disturbi evolutivi specifici che include i Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) e gli alunni con deficit e disturbo dell’attenzione (ADHD) (Lg 53/2003, Lg 170/2010);

- area dello svantaggio socio-economico, linguistico e/o culturale.

L’Istituto mette in campo tutte le azioni e le figure necessarie per l’inclusione degli alunni con BES, in ottemperanza alla normativa vigente. Individua, innanzitutto, nel corpo docenti il referente d’Istituto delle attività di sostegno agli alunni con disabilità ed il referente DSA/BES, che confluiscono nella Funzione Strumentale per l’inclusione ed entrano a far parte del GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione).

Questi insegnanti hanno il compito di:

  • supportare i colleghi con suggerimenti e indicazioni per fare didattica inclusiva e redigere PEI (Piano Educativo Individualizzato) per alunni disabili e PDP (Piano Didattico Personalizzato) per alunni con DSA e BES;
  • sensibilizzare e informare il personale scolastico su iniziative di aggiornamento specifico;
  • fare da mediatori fra colleghi, famiglie, operatori sanitari, studenti;
  • informare i Consigli di Classe – già nella riunione di avvio anno - della presenza nelle classi di alunni con BES/DSA nel rispetto delle attuali leggi sulla privacy;
  • collaborare con enti istituzionali e associazioni.

I Referenti, poi, partecipano alla Commissione formazione classi per assicurarsi una distribuzione equa e funzionale degli alunni con BES. Come stabilito dal D.P.R. n. 81 del 20/03/2009, nelle classi prime, si limita a 20 – massimo 22 - il numero di alunni per classe, in presenza di alunni con disabilità.

Anche per quanto riguarda gli alunni con DSA e altri BES, si presta attenzione al numero complessivo degli studenti nelle classi, per evitare situazioni che inficerebbero le azioni degli interventi di supporto alle fragilità e potrebbero compromettere per tutti l’efficacia dei percorsi di insegnamento-apprendimento.

Nella fase di avvio dell’anno scolastico, si provvede a programmare attività e incontri del GLI e dei GLO (Gruppo di Lavoro Operativo) per la stesura dei PEI; analogamente vengono calendarizzate le riunioni dei Consigli di Classe durante le quali provvedere alla redazione dei PDP.

Secondo quanto stabilito dalla C.M. n. 8 prot. n.561 del 6/3/2013 del MIUR, al termine di ogni anno l’Istituto elabora il Piano Annuale per l’Inclusione (PAI), documento con cui relaziona sugli interventi realizzati per garantire l’inclusione e pianifica quelli da realizzare. Con il PAI l’Istituto riconosce i propri livelli di inclusività e riflette sulle azioni e le risorse utili a migliorare qualità e capacità inclusiva. Con il PAI tutta la comunità educante si impegna a condividere la mission inclusiva della scuola.

Come mostrano i dati raccolti nei PAI dell’ultimo triennio, la presenza di alunni con BES all’interno dell’Istituto è passata dal 14,2% al 18,3%. A conferma del carattere “naturalmente” inclusivo di un istituto professionale che fonda sulle discipline pratiche e laboratoriali i percorsi scolastici degli allievi. Per realizzare percorsi formativi significativi, oltre a lavorare quotidianamente in un’ottica inclusiva attraverso un’adeguata pratica didattica curricolare, l’Istituto amplia costantemente la propria offerta formativa con attività didattico-educative e progetti extracurricolari. Parallelamente, promuove a favore dei propri docenti momenti e occasioni di formazione, per garantire loro profili e competenze professionali sempre aggiornate. Fra i percorsi formativi recenti l’Istituto annovera “Dislessia amica”, progetto realizzato in collaborazione con AID (Associazione Italiana Dislessia), che ha aiutato gli insegnanti ad aggiornarsi su didattica e psicopedagogia dei disturbi dell’apprendimento ed ha guadagnato all’Istituto la certificazione di “Scuola Dislessia Amica”.